25 aprile. Resistete, a casa.

Venticinque aprile 2020. Un 25 aprile che decisamente ci ricorderemo, qualsiasi cosa accadrà in questo giorno. Perché stiamo combattendo una guerra contro questo virus, siamo in trincea, perché… No, no e no. Non stiamo combattendo proprio nessuna guerra, non abbiamo alcun nemico, non dobbiamo prestarci all’uso di un gergo militaristico e bellico che serve solo a solleticare la pancia di chi non vede l’ora di appendere la bandiera italiana fuori dal proprio balcone in nome della Patria. O della Nazione. Patria o Nazione? Sono sinonimi? 

Dipende. 

Treccani, vocabolario.

Patria: Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni

Nazione: Nascita, o, in senso più ampio, origine, con riferimento alla famiglia e alla stirpe

Il 25 aprile, per me, è uno degli eventi più patriottici che esistano. Non nazionalisti. Il nazionalismo non mi piace. Per niente. Il nazionalismo porta esclusione, ideologie strane, la storia insegna. Il patriottismo è bello: il tricolore, l’inno di Mameli, il 2 giugno e Bella ciao sono Patria. Frontiere ed economia chiusa, autarchica, tesi di supremazia razziale legata a fattori identitari sono invece ingredienti per l’instaurazione di un pericoloso pensiero nazionalista che spesso si cela dietro al patriottismo, anzi, il più delle volte sono in antitesi. 

Patria, ritorno un attimo alla descrizione che dà la Treccani. Verbo bellissimo usato per definire l’identità è “sentire”: …ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere

Si sente. 

Al contrario, essere Italiani perché lo era il padre, il nonno, il trisavolo – e magari pensare di essere anche superiori rispetto ad altri popoli – è un pericoloso concetto di Nazione.

Immagino il 25 aprile 2020 come un meraviglioso giorno di (ulteriore) resistenza (a casa). E le iniziative non mancano: Radio Popolare organizza tre cortei virtuali https://www.radiopopolare.it/25-aprile-2020-cortei-virtuali/ e a San Giuliano, tra le varie proposte, alcuni aderiscono a questo evento Facebook https://www.facebook.com/groups/680465422711511/

Ma credo che questo 25 aprile alternativo avrà comunque lo stesso valore; come è stato per la Pasqua, per i credenti, con l’istituzione di una Chiesa domestica, mi piace pensare che il nostro prossimo 25 aprile sia un giorno di Resistenza domestica. Approfittiamone per imparare meglio, tutti, che il 25 aprile deve essere un’occasione di partecipazione e di unità. Perché la Patria è di chi sente di appartenere, come per esempio ci ricorda Ghali con questa bella canzone.

Una riflessione però è doverosa: come far convivere Patria e Nazione? Impossibile, perché Nazione è qualcosa che si vuole istituzionalizzare – per diritti acquisiti per motivi di sangue, razza e parametri biometrici -, Patria è qualcosa che si sente. Citando intenzionalmente male  Gaber, io che sono o non sono italiano, ma per fortuna o purtroppo, lo sento.

Buon 25 aprile e resistete, anche a casa.

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