Chi pianta un albero (nel posto giusto) fa vivere meglio un pezzo di città

Cosa rappresentano gli spazi verdi una città? Un momento di bellezza, di qualità della vita, di stacco rispetto alla parte costruita. Un momento ricreativo e rigenerante.

Ma anche uno strumento importante per far vivere una città. Per farla respirare (nel vero senso della parola), per proteggerla ma anche per farla muovere. Per farla stare bene in determinati spazi.

Gli alberi rendono più bello un parco, ma anche più fruibile un’area giochi (quando mi sono trovato a viverla direttamente, ho scoperto che l’area giochi del Parco nord, per esempio, non è protetta da alberi e in estate questo è un problema serio per la sua fruizione, mentre altre aree della città sono più attrezzate per un’ombra confortevole).

Gli alberi rendono più bello persino un anonimo parcheggio (ricordate le bellissime fioriture primaverili dei due parcheggi di Via Cavour, ormai decimate negli anni?) e proteggono le persone che vi transitano e le loro macchine.

Gli alberi proteggono da una strada trafficata come la via Emilia, proteggono lo sguardo da una vista non edificante, e in parte dai rumori e dalle emissioni inquinanti.

Gli alberi sono anche dei “facilitatori” della mobilità sostenibile: come è pensabile che le persone siano invogliate nello spostarsi a piedi, in estate, se questo vuol dire fare dei lunghi tratti di strada sotto un sole sempre più rovente?

Gli alberi e gli spazi verdi possono essere sfruttati per creare davvero dei microsistemi per la qualità della vita nelle città. Un’azione concreta che parte dall’aiuola sotto casa mia e parla, in piccolo, del tema cruciale dei cambiamenti climatici.

Insomma, ben vengano le recenti e significative piantumazioni nei parchi, ma che siano accompagnate da un’attenzione capillare nell’individuare, con l’aiuto dei cittadini, quegli spazi dove piantare o ripiantare nuovi alberi (spesso si tratta di rigenerare degli spazi esistenti nel recente passato). E’ una sfida che nella sua semplicità può portare a una città più bella e più vivibile. Sapremo coglierla?

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