Intervista a Roberto Tampone: presidente della Consulta culturale

Chiediamo che cosa siano le Consulte a Roberto Tampone — figura storica dell’AGESCI in Lombardia, attualmente presidente della Comunità MASCI di San Giuliano, nonché presidente della Consulta delle Associazioni Culturali, Educative e Ambientali da circa quattro anni –.

Le Associazioni a San Giuliano Milanese sono una realtà importantissima, numerosa ed eterogenea. Qualcuna, forse, è nata anche in maniera “leggera”: un qualsiasi bisogno, a volte un sogno, ha dato alla luce una nuova associazione o comitato. Per non dire che quest’ultimi sono stati spesso creati da una o più persone, più o meno organizzate, con l’obiettivo specifico di soddisfare un bisogno, senza avere né un mandato né un progetto a lungo termine; ma questo è un tema sul quale potremmo tornare con degli approfondimenti.  

Chiediamo che cosa siano le Consulte a Roberto Tampone — figura storica dell’AGESCI in Lombardia, attualmente presidente della Comunità MASCI di San Giuliano, nonché presidente della Consulta delle Associazioni Culturali, Educative e Ambientali da circa quattro anni –.

Roberto, per capire meglio il contesto ci spieghi come sono strutturate le Consulte? 

A San Giuliano le Consulte delle associazioni sono tre; io sono il Presidente della Consulta delle Associazioni Culturali, Educative ed Ambientali. Le altre due sono la Consulta delle Associazioni Sociali, della quale il Presidente è Antonio Tenisi, e la Consulta delle Associazioni Sportive e Ricreative della quale il Presidente è Francesco Palandri.

Le Consulte sono una realtà dell’associazionismo del nostro Comune ed esistono da molti anni. Abbiamo un Regolamento, redatto dall’Ammistrazione nel 2006; di questo sarebbe auspicabile un aggiornamento per adeguarlo alla realtà attuale dell’associazionismo cittadino e del nostro territorio. 

Ogni Consulta è formata da un certo numero di associazioni: ad oggi la culturale da 63 associazioni, mentre quella sociale ne conta 42 e la sportiva 47.

Ogni Consulta ha un Esecutivo formato dal Presidente, due Vice Presidenti ed un Tesoriere. L’Esecutivo viene eletto dalle associazioni iscritte nella Consulta, la nomina ha validità triennale e si possono fare al massimo due mandati consecutivi.  

Il Regolamento prevede che le associazioni si possano iscrivere al massimo a due Consulte, ovviamente quelle più attinenti alle attività dell’associazione interessata. 

Della Consulta di cui sei presidente, quante delle associazioni iscritte partecipano realmente alle attività della Consulta? 

La Consulta della quale sono Presidente è storicamente quella con più associazioni iscritte, avendo la più vasta tipologia di intervento. Purtroppo la presenza media è del 50-55%, e in genere partecipano sempre le stesse associazioni:  pensa che durante il mio mandato, nonostante siano state organizzate diverse assemblee, riunioni, iniziative e corsi vari, ci sono associazioni che non ho mai avuto il piacere di incontrare. 

Quale tipo di obiettivi vi siete dati in questi anni e che futuro si prospetta? 

Con l’Esecutivo, all’inizio del nostro mandato, ci siamo confrontati su cosa può e deve fare la Consulta.

Ci siamo confrontati anche con gli esperti del CIESSEVI Centro Servizi per il Volontariato – Città Metropolitana di Milano, e poi abbiamo presentato la nostra proposta alle associazioni.

Abbiamo puntato tanto sul conoscersi reciprocamente, fra associazioni e fra persone che fanno parte delle associazioni, sul fare rete fra associazioni ma anche con l’Amministrazione e con altre realtà del territorio, ad esempio le Parrocchie.

Abbiamo investito tempo ed energie per organizzare corsi di formazione per i Presidenti ed i volontari delle Associazioni, sempre in collaborazione con il CIESSEVI.

Abbiamo pensato, progettato e realizzato diverse iniziative alcune in sinergia con la Consulta sociale.

Insomma abbiamo cercato di dare alla Consulta un’identità e un ruolo più precisi e definiti. 

Roberto, le associazioni a San Giuliano tra 10 anni: come saranno? 

Domanda bella ma impegnativa, non so prevedere il futuro! 

Spero che a San Giuliano continui la positiva tradizione di avere un buon numero di realtà associative che si occupano seriamente del cosiddetto terzo settore. La grande miscellanea di persone che vivono nella nostra città è una ricchezza che si deve trasmettere anche al mondo del volontariato.  

Penso che a San Giuliano, come in gran parte del nostro paese, sia diffusa l’idea che possa fare volontariato solo chi è in pensione o chi per vari motivi ha tanto tempo libero a disposizione. 

Il volontariato invece può essere fatto da chiunque, a partire dai giovani di 15-16 anni per arrivare fino agli anziani, ognuno per quello che può e si sente di fare, sia come ambito di impegno che come tempo da mettere a disposizione. 

L’argomento è stato trattato anche durante dei corsi di formazione che abbiamo organizzato. 

Dobbiamo imparare ad essere aperti, a farci conoscere dai cittadini e dalle istituzioni del territorio, le associazioni non devono essere dei “circoli” chiusi formati da pochi fidatissimi amici. 

Le associazioni devono aprirsi a nuovi volontari, di ogni età, di ogni estrazione. 

Altrimenti fra dieci anni tante associazioni saranno formate da pochissimi soci, tutti molto avanti con gli anni, con poche idee, forze, energie e disponibilità.

Le associazioni devono assolutamente investire un po’ di tempo, di energie e di risorse per attrarre e coinvolgere nuovi volontari, per formarli, per non perderli, cercando di valorizzare ciascuno per quello che è, che può e che riesce a fare. 

Penso inoltre che formare e coinvolgere i cittadini ad avere attenzione ai bisogni che ci circondano non deve essere un impegno esclusivo delle associazioni: deve essere un obiettivo, un impegno della società civile

In una città dove il volontariato è numeroso, attivo e vivace è necessario che le istituzioni, la società civile e religiosa lo incentivino, formino e valorizzino; le città e i territori ricchi di volontariato svolto seriamente sono indubbiamente più vivibili, più accoglienti, più solidali e in ultimo più solidi.  

La società deve educare i ragazzi ma anche gli adulti ad essere cittadini attivi, attenti e consapevoli. Se ognuno si chiude nella propria casa, nel proprio piccolo cerchio di amicizie più o meno virtuali avremo un futuro di egoismo, paure, chiusure e non andremo lontani.  

Da persona che ha il polso dell’associazionismo sangiulianese, come possono le associazioni e le Consulte “fare la differenza” sul territorio? 

Tante associazioni cittadine e territoriali lavorano bene e già oggi “fanno la differenza”. Spesso queste associazioni sono fra quelle che sanno bene quanto sia importante fare rete, formarsi, rigenerarsi con nuovi volontari, progettare e verificare quanto realizzato. 

Per le associazioni che non hanno attenzione per questi aspetti, che si richiudono in se stesse, che non fanno rete, non si confrontano, non si formano, non si rigenerano con nuovi volontari, non progettano il loro lavoro e le loro iniziative, non si verificano seriamente e sinceramente sono destinate ad estinguersi e di conseguenza a non “lasciare il segno”, a non contribuire a creare un tessuto cittadino attivo, solidale, piacevole e vivibile.

Le Consulte sono espressione delle associazioni quindi se queste ultime sono attive e propositive le Consulte possono fare un buon lavoro di coordinamento, di formazione, di allargamento e consolidamento della rete, possono essere una interfaccia riconosciuta ed autorevole con le istituzioni e le altre realtà del territorio.               

Ringrazio Roberto Tampone per il tempo che ha dedicato a noi e a San Giuliano, con il suo servizio ultra trentennale sul territorio.

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