La Sanità sul Territorio tra COVID e PNRR: una Casa della Comunità anche a San Giuliano

Difficile ricordare in tempi recenti un periodo in cui il tema “salute” sia stato così centrale nella vita di tutti noi!

Da ormai un paio d’anni la pandemia COVID ci ha fatto scoprire quanto siamo fragili di fronte ad un minuscolo virus. Noi che pensavamo di essere ormai padroni assoluti di tutto quello che ci circonda. Padroni anche di rinnegare quella scienza e progresso, che, malgrado gli squilibri e le difficoltà, ci ha permesso di raggiungere livelli di vita fino a poco tempo fa impensabili. Solo poche decine di anni fa la sopravvivenza media era di 71 anni. Ora abbiamo raggiunto gli 84 anni.

In questo scenario il sistema sanitario, non solo in Italia ma in tutto il mondo, si interroga su come riorganizzarsi al meglio per rispondere alle nuove sfide che il COVID, ma non solo, ci hanno posto davanti.

L’Ospedale, e la recente pandemia lo sta a dimostrare, ha retto e sta reggendo ancora il suo ruolo, nonostante le difficoltà di un personale difficile da reperire e la scarsità delle risorse economiche, insufficienti a reggere anche il progresso tecnologico. Non a caso dell’ospedale lamentiamo le lunghe liste di attesa per prestazioni o interventi.

Oggi però l’area con maggiore criticità è sicuramente quella della Sanità sul Territorio, dove la figura del Medico di Famiglia fa sempre più fatica a reggere l’aumento della domanda di salute sia quantitativa che qualitativa.

L’aumento della sopravvivenza media ha portato con se un aumento delle patologie croniche legate all’età avanzata, come le malattie cardiovascolari, diabete, patologie neurologiche.

Un impegno importante a cui il medico di famiglia fa sempre più fatica a far fronte, afflitto anche da un aumento della parte burocratica e da un difficile ricambio generazionale dovuto ad errori nella programmazione dei nuovi medici da formare. E in questo periodo la pandemia non ha fatto che accentuare queste difficoltà.

Per tutta questa serie di motivi nel PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza- I fondi europei) sono previsti importati investimenti in alcune nuove iniziative che dovrebbero aumentare il livello di prossimità e di accessibilità delle cure.

Una di queste è la Casa della Comunità, definita come “struttura fisica in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti, infermieri di comunità ed altri specialisti come gli assistenti sociali”. Inoltre, la Casa della Comunità sarà un “punto di riferimento continuativo…con strumentazione specialistica …. .per la prevenzione ….e la presa in carico della comunità di riferimento”.  Potranno essere ospitati “servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziane e fragili”.  

In altre parole, strutture dove il medico di famiglia potrà essere supportato e lavorare in gruppo con altre figure professionali (specialisti, infermieri, assistenti sociali), assicurando così una copertura oraria maggiore ed utilizzando nuove tecnologie come la telemedicina.

Una visione del paziente nella sua integrità, fatta in alcuni casi di problemi di salute ma anche di fragilità sociale, spingerà, inoltre, verso una maggiore integrazione tra sanitario e sociale.

Siamo solo all’inizio di questo percorso, però il fatto che San Giuliano Milanese, con la struttura di via Cavour, diventerà sede di una di queste Casa della Comunità, rappresenta una opportunità da non lasciarsi perdere, visto che un ruolo importante nella realizzazione di queste strutture e nel loro funzionamento sarà in capo all’ente locale.

Gli Ospedali della comunità, altra novità introdotta dal PNRR , saranno invece delle strutture con posti letto per accogliere coloro che non sono così gravi da stare in un Ospedale ma che hanno ancora difficoltà a stare al proprio domicilio (e forse chiamarli Ospedali in questo caso è stata un po’ una forzatura). Molto spesso queste strutture verranno localizzate in prossimità o negli Ospedali già esistenti. Come per noi sarà a Melegnano.

L’auspicio è che gli investimenti previsti dal PNRR non vadano solo in ristrutturazioni edilizie, ma che queste realtà possano essere riempite di contenuti, vale a dire servizi utili ed innovativi per la salute di tutti noi cittadini. E per fare questo è necessario una revisione di come la Sanità viene finanziata per individuare risorse utili a far si che tutto questo possa essere messo a regime.

Tutta questa trasformazione sta avvenendo in un momento difficile, ma sappiamo anche che mentre l’obiettivo dell’ospedale è e deve essere la cura della “malattia”, quello della sanità sul territorio è il mantenimento della “salute”, vale a dire il benessere di tutti noi.

Un bene prezioso verso il quale la Pandemia ci ha reso ancora più sensibili.

About Author

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: