Stacco perché serve fermarsi e pensare, per ripartire.
Stacco, non stracco.
Stacco perché c’è un confine, ma il confine è sempre un termine condiviso, non può essere una barriera.
Stacco per tornare a guardarmi intorno, parlare e ascoltare.
Ho detto stacco e non distacco, perché non abbiamo nessuna intenzione di smobilitare, il nostro stacco è un gradino verso l’alto e gli altri. Per questo serve staccare da percorsi scontati e frasi fatte, tornare al senso delle cose, ai rapporti con le persone. Ripartire dai problemi di tutti i giorni, e da lì ragionare di quelli più grandi. Stacchiamo dalla contrapposizione e dall’insulto: serve ricominciare a pensare al meglio e non al peggio.
Stacco, o almeno ci provo.
Uno spazio condiviso, notizie; quattro chiacchere non solo su San Giuliano Milanese.
In una parola, comunità.