Chi taglia un albero (60 anni dopo)

12 gennaio 2022. L’ecatombe dei tigli a San Donato Milanese, abbattutti per far posto alla nuova viabilità del VI Palazzo Uffici dell’Eni.

Sembra davvero difficile convincere le nostre amministrazioni che il verde non è un orpello di interesse relativo, che gli alberi non sono mere decorazioni cittadine o, peggio, medagliette per la giornata dell’albero e dell’ambiente. Questa consapevolezza pare non essere presente neppure a San Donato Milanese, dove l’impronta originaria di Eni e Mattei avevano urbanizzato sì, ma premurandosi di inserire il contesto urbano in un vero e proprio “bosco cittadino” che in più di 60 anni è maturato divenendo un bene comune non solo dei sandonatesi ma del nostro territoro in generale.

Ci eravamo occupati un po’ di tempo fa (clicca qui) dell’intervento improvvido di Piazza Italia a San Giuliano Milanese, ma ancor prima era stato a Peschiera Borromeo che si era dovuti scendere in piazza per difendere un intero viale alberato.

Oggi si aggiunge San Donato Milanese, con ben 72 essenze tagliate (di cui 48 piante di prima grandezza tra tigli, frassini e farnie) per fare spazio alla viabilità del nuovo VI Palazzo Eni. Un piano approvato, è vero, circa 10 anni fa, ma a questo punto è ancor più sconcertante che non si sia provato, in un così lungo lasso di tempo, a migliorare la proposta per impedire questa vera e propria ecatombe verde.

Immediata la risposta dei cittadini, che si sono presentati sul cantiere già dal 12 gennaio scorso e che, nella mattina di sabato 15 gennaio, si sono dati appuntamento davanti al Comune per ribadire la propria contrarietà a questo scempio. Circa un centinaio di persone si sono presentate munite di cartelli e diversi interventi hanno ribadito la necessità di tutela del “bene comune” rappresentato dal verde e dagli alberi, ancor più in tempi di crisi ambientale e climatica.

Molte le critiche e le rimostranze nei confronti dell’Amministrazione, sia per il tipo di intervento, sia per il fatto che non si sia fornita alcuna comunicazione alla cittadinanza di quanto si stava preparando. Amministrazione che ieri, 14 gennaio, ha fornito tardivamente le informazioni sull’intervento utilizzando l’infografica che accludiamo qui sotto. Da questa documentazione rileviamo che saranno piantumate circa 240 essenze a compensazione delle piante tagliate. Naturalmente questo impegno non lascia tranquilli. Non solo perché le piante non sono, per l’appunto, elementi decorativi intercambiabili che possono essere ridislocati a piacimento. Quel che davvero manca è la consapevolezza dell’importanza della natura in mezzo a noi, a salvaguardia di un equilibrio sempre più precario tra noi e l’ambiente. Chissà poi quale saranno le dimensioni delle piante che verranno messe a dimora e quale la garanzia della loro sopravvivenza nel tempo (vi ricordate i pioppi tagliati nel parcheggio del centro Commerciale Le Cupole a San Giuliano? Stiamo ancora aspettando che vengano rimpiazzati, per ora solo manici di scopa con le foglie)

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