{"id":2003,"date":"2020-12-29T11:30:51","date_gmt":"2020-12-29T10:30:51","guid":{"rendered":"https:\/\/stacco.eu\/?p=2003"},"modified":"2021-03-07T18:53:27","modified_gmt":"2021-03-07T17:53:27","slug":"scrivere-che-passione-1-4","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/stacco.eu\/scrivere-che-passione-1-4\/","title":{"rendered":"Scrivere, che passione (1\/4)"},"content":{"rendered":"\n

San Giuliano, periferia, citt\u00e0 dormitorio, parte di una citt\u00e0 metropolitana come Milano, cosa vuol dire tutto ci\u00f2 da un punto di vista culturale? C’\u00e8 vita, movimento, oppure la periferia, per metropolitana che sia, inibisce la vena artistica? Leggere \u00e8 la mia passione e per questo motivo ho iniziato a guardarmi attorno per verificare la situazione da un punto di vista della scrittura. Leggo preferibilmente gialli\/noir\/thriller\/mistery, giusto per usare le classificazioni correnti e in quell’ambito mi sono mossa: ho incontrato<\/em>, come si fa in tempo di pandemia, 3 autori e scoperto un’ autrice, il cui libro, per continuare a classificare, ascrivo al genere fantasy, per raccontare qualcosa di loro. Ho posto alcune domande a Stefano Corbetta, Fabiola Liuzzi, Oscar Logoteta, Gino Marchitelli. <\/p>\n\n\n\n

\n

Inzio con Fabiola Liuzzi, esordiente ha pubblicato “La figlia del destino<\/a>” per la Casa Editrice Montedit<\/a>, la prima a rispondere alle mie domande. <\/p>\n<\/div><\/div>\n\n\n\n

M. <\/strong>Fabiola, da cosa parte il tuo desiderio di scrivere?<\/p>\n\n\n\n

F<\/strong>. Si pu\u00f2 dire che in qualche modo il mio desiderio di scrivere nasca dal desiderio di leggere. Quando ero solo alle elementari la mia maestra ide\u00f2 una specie di biblioteca a punti, ci portava nella biblioteca della scuola e ci faceva scegliere ogni mese un libro tra tutti i titoli presenti. Avevamo piena libert\u00e0 sulla scelta, potevamo davvero prendere ci\u00f2 che volevamo. Alla fine di ogni lettura dovevamo ripercorrere la storia e i personaggi in quella che chiamavamo scheda del libro, lei le correggeva e ci metteva un timbro sul nostro patentino. Non leggevo nulla prima di allora ma da l\u00ec in poi \u2013 non ringrazier\u00f2 mai abbastanza la mia maestra – mi sono cos\u00ec innamorata delle storie che non ho pi\u00f9 potuto farne a meno. Io amo le storie, questo \u00e8 il fulcro di tutto. Quando ne trovo una, che si tratti di un libro o un film, non riesco ad abbandonarla finch\u00e9 non ho scoperto come si conclude, persino se non mi piace. Con il passare del tempo per\u00f2, mi trovavo sempre pi\u00f9 a spesso a pensare a finali alternativi, alle scelte dei personaggi, a come sarebbero cambiate le cose se solo in quel preciso istante loro avessero preso un\u2019altra strada. M\u2019immedesimavo cos\u00ec tanto nei personaggi che per me diventavano reali, non pensavo a come in realt\u00e0 ci fosse un\u2019unica persona dietro tutta la storia, una persona con il potere pi\u00f9 assoluto. \u00c8 vero, il compito dello scrittore \u00e8 quello di sparire nella storia, ma ho pensato: che succerebbe se fossi io a poter scegliere? Se potessi cambiare le cose, come le cambierei? \u00c8 cos\u00ec mi sono trovata, a quindici anni, a pensare ai miei personaggi, al mio protagonista e alla mia storia. Non mi definisco una scrittrice, ho molto da imparare e ho sempre scritto per me, per il piacere di sviluppare qualcosa esattamente come io credevo che potesse andare ma poi ho pensato che solo nel condividere si trova la vera gioia e soddisfazione. Ed \u00e8 stato proprio cos\u00ec.<\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Il tuo primo romanzo \u201cLa figlia del destino\u201c \u00e8 uscito nel 2019, \u00e8 un romanzo pieno di colpi di scena e misteri, lo hai ambientato a Sidney, come mai la scelta di un\u2019ambientazione cos\u00ec lontana da noi?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> I misteri e i colpi di scena sono molto importanti nella mia visione di una storia, se ben ponderati fanno appassionare il lettore a tal punto che non riesce pi\u00f9 a staccarsi, deve per forza sapere cosa succede dopo. Un buon cliffhanger \u00e8 fondamentale. La scelta di Sidney \u00e8 stata naturale per me, non ci ho nemmeno pensato quando la storia ha preso vita nella mia testa. \u00c8 sempre stata lei la citt\u00e0. Sidney \u00e8 il mio sogno<\/em> proibito<\/em> da molto tempo, mi piacerebbe davvero molto poter visitare l\u2019Australia in generale e chi mi conosce sa che uno dei miei desideri pi\u00f9 grandi \u00e8 quello di fermarmi ai piedi del teatro dell\u2019opera di Sidney e poter dire: \u201cSono qui, ce l\u2019ho fatta.\u201d Certo non \u00e8 stato facile ambientare la storia a Sidney, perch\u00e9 devi pensare al contrario. Devi prendere tutto quello che per noi \u00e8 normale e capovolgerlo. Ho dovuto informarmi sulle stagioni, sulle temperature, sulle leggi, sulla scuola, ho dovuto viaggiare nelle stradine grazie a Google Maps<\/a>\u2026 e devo ammettere che avere internet \u00e8 stato fondamentale. Scoprire tutto ci\u00f2 di cui hai bisogno in solo qualche secondo di ricerca, non ha prezzo!<\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>So che il libro fa parte di una trilogia, l\u2019hai gi\u00e0 completata?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> S\u00ec, la trilogia \u00e8 gi\u00e0 completa. La storia di Harrynia \u00e8 una storia molto intricata, di cui nel primo libro si legge solo quella che mi piace definire come una lunga introduzione ai personaggi principali. Questo primo volume risponde alla domanda nascosta nel titolo: chi \u00e8 la figlia del destino? E qual \u00e8 il suo destino? Spesso ci vengono presentati personaggi che vengono risucchiati in un mondo sconosciuto e ci si abituano un po\u2019 alla volta, invece qui la narrazione prende una piega diversa. Har non ha il tempo di abituarsi al nuovo mondo, non ha il tempo di informarsi, di conoscerlo. Viene risucchiata nel vortice che rappresenta il Mondo Magico per un obbiettivo ben preciso, non ci si scontra per sbaglio. Improvvisamente si trova a confrontarsi con difficolt\u00e0 che non pensava nemmeno esistessero, senza avere gli strumenti per combatterle. \u00c8 in quest\u2019ottica che vedo il primo romanzo, una sorta di presa di coscienza per lei e per le persone che decidono di starle accanto. Un percorso a ostacoli che la porter\u00e0 a comprendere cosa davvero \u00e8 chiamata a fare ma soprattutto, un percorso di crescita personale.<\/p>\n\n\n\n

La storia di Har inizia a essere raccontata che lei \u00e8 un\u2019adolescente, in quell\u2019et\u00e0 davvero molto complicata che va tra i quindici e i diciotto anni che anch\u2019io stavo vivendo proprio in quei momenti. Il mondo \u00e8 cos\u00ec grande e cos\u00ec piccolo per un adolescente che spesso non si d\u00e0 il giusto peso alle cose. \u00c8 un\u2019et\u00e0 piena di insidie, dove non sai bene cosa vuoi farne della tua vita e molto spesso non senti nemmeno la necessit\u00e0 di deciderlo, mentre gli adulti tendono a sottovalutare quelli che sono i problemi che invece a quell\u2019et\u00e0 sembrano giganti. Era un ottimo punto di partenza per collocare la storia di una ragazza che deve crescere per forza e che non sembra avere scelta, davanti a un destino che la chiama a raccolta. Gi\u00e0 nel secondo, che spero di riuscire a pubblicare entro questo nuovo anno, vedremo una Har molto pi\u00f9 matura, consapevole e una storia che entrer\u00e0 nel vivo. Per culminare con il terzo e ultimo capitolo.<\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Hai gi\u00e0 in mente tutta la storia quando inizi a scrivere?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> Molti autori hanno dichiarato che l\u2019idea nasce in modi particolari e alle volte del tutto curiosi. Attualmente sto lavorando su una nuova saga, anch\u2019essa di tre volumi, di cui sono alla stesura del terzo capitolo. E devo ammettere che no, per entrambe le saghe non avevo in mente tutta la storia ma avevo ben chiaro dove volessi arrivare. In entrambi i casi l\u2019idea \u00e8 nata partendo dalla creazione del personaggio principale, sono loro che sono nate per prime. Harrynia si \u00e8 sviluppata velocemente nella mia immaginazione, insieme a qualche scena. Da subito l\u2019ho immaginata impugnare un arco e maneggiare una frusta, poi ho cominciato a vederla nel rapporto con gli altri, il suo carattere e come avrebbe potuto essere nelle situazioni di vita di tutti i giorni. Mi piaceva l\u2019idea di parlare di un personaggio con potenzialit\u00e0 pressoch\u00e9 infinite ma che, se non allenate, non portassero a niente. Questo \u00e8 un punto fondamentale anche nella mia vita: non credo ci sia niente che viene da solo, niente di innato. Ci sono talenti e predisposizioni, ci sono di certo campi in cui qualcuno riesce meglio di altri, ma senza passione, dedizione e allenamento anche il migliore fallir\u00e0. E questo \u00e8 uno dei tanti messaggi che Harrynia porter\u00e0 ai lettori, soprattutto nei prossimi capitoli della storia. Ci sono dei punti fondamentali ai quali devi dare una risposta prima di iniziare a scrivere: la tua storia deve avere un protagonista definito, almeno un antagonista e un obbiettivo o uno scopo da raggiungere. Una volta che hai una risposta per queste domande puoi buttarti sulla storia. Quando ho iniziato a scrivere il primo libro avevo tutti i miei punti fondamentali e sapevo gi\u00e0 benissimo come avrei chiuso il terzo, quello che ancora non avevo ben chiaro era tutto quello che ci avrei messo in mezzo, anche perch\u00e9 non avevo ancora deciso quali e quante variabili avrebbe incontrato la mia protagonista. Ci sono personaggi che con la loro presenza o assenza, provocano o impediscono quelli che al lettore possono sembrare solo dettagli insignificanti ma che invece, se analizzati con attenzione, risulteranno punti cruciali. E l\u2019autore ne deve tenere sempre conto per sviluppare una storia coerente e il pi\u00f9 realistica possibile. La mia difficolt\u00e0 a decidere molto prima le varie sfaccettature delle vicende \u00e8 che molto spesso input quotidiani vanno ad accendere in me scene che non esistevano fino a qualche istante prima. \u00c8 possibile che salendo le scale della metropolitana, vedendo una persona particolare, sentendo qualcuno parlare al telefono, o semplicemente guardando la pioggia dalla finestra, mi si delineino linee narrative, dialoghi o personaggi che poi far\u00f2 di tutto per inserire nel racconto. Questo per\u00f2 fa di me una persona distratta: \u00e8 possibile che se mi viene in mente qualcosa mentre qualcuno mi parla, io non recepisca nemmeno una parola, ne sa qualcosa la mia amica Giorgia!<\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Ti piacciono i personaggi seriali?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> Amo letteralmente i personaggi seriali. Penso che un vero personaggio acquisisca la giustizia che merita solo in una serie. Sviluppare un personaggio \u00e8 davvero complicato! Ma ancora pi\u00f9 complicato \u00e8 umanizzarlo. Spesso sottovalutiamo, da lettori, questa cosa. Diamo per scontato che un personaggio si comporti in maniera coerente con il suo essere senza pensare che lo scrittore ha una testa sola e si deve mettere nei panni di decine di personaggi, deve essere in grado di vedere la stessa situazione da molti punti di vista differenti. In una serie il personaggio ha il tempo di mostrare quello che \u00e8 il suo vero io, il lettore o lo spettatore ha il tempo di abituarsi, conoscere e in alcuni casi prevedere quelle che saranno le sue reazioni e azioni. Ha il tempo di affezionarsi a un personaggio che, magari, all\u2019inizio era addirittura visto come l\u2019antieroe. Ma quello che credo sia il punto pi\u00f9 importante \u00e8 che in una serie, il personaggio ha il tempo di cambiare. Nello sviluppo classico seriale di una storia i personaggi dovrebbero sempre trovare modo di sviluppare se stessi, ci sar\u00e0 sempre il personaggio che qualunque cosa succeda non cambier\u00e0 mai ma proprio come lui, ci saranno anche quei personaggi che invece, segnati dalle situazioni, dalle decisioni altrui o dalle loro stesse scelte modificheranno nettamente il loro personaggio. Personalmente, adoro scrivere di questi personaggi perch\u00e9 sono quelli che secondo me pi\u00f9 si avvicinano alla realt\u00e0. Tutti nella vita abbiamo subito dei cambiamenti pi\u00f9 o meno radicali e questo ci rende umani. Leggere di un personaggio nella complessit\u00e0 delle sue emozioni, nella sfera globale di quelle che sono le sue caratteristiche ci avvicina a lui, ci fa identificare con lui, perch\u00e9 pone questioni che magari il lettore si trova o si \u00e8 trovato a vivere. Per questo motivo \u00e8 necessario avere tempo e spazio per svilupparli come si deve, spazio che si trova solamente all\u2019interno di una serie. <\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Veniamo alla stretta attualit\u00e0, pensi che la pandemia influenzer\u00e0 il nostro modo di comunicare? Come scrittrice hai colto qualche spunto?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> La pandemia avr\u00e0 sicuramente un effetto sul modo di comunicare ma non solo a livello di narrazione nei libri. Faccio un lavoro che ha tutto a che fare con la comunicazione e da quando \u00e8 scoppiata l\u2019emergenza sanitaria abbiamo visto molte aziende adeguare sia la strategia che il linguaggio dei propri messaggi pubblicitari. In pi\u00f9 l\u2019utilizzo forzato di tutti i mezzi di comunicazione e di internet in generale ha portato gli Italiani a una conoscenza pi\u00f9 approfondita degli strumenti tecnologici, che prima era ridotta allo stretto necessario. Hanno preso piede o si sono sviluppate nuove forme di comunicazione e il fatto stesso che l\u2019intero paese sia venuto veramente a conoscenza dello smart-working<\/em> solamente ora dimostra come ci fosse comunque bisogno di un rinnovamento.<\/p>\n\n\n\n

Questa situazione non mi ha dato spunti per le mie storie, almeno non per ci\u00f2 su cui sto lavorando ora ma non escludo che in futuro possa farlo. Di certo per\u00f2 gli spunti che mi ha dato sono di riflessione: il contatto umano \u00e8 ci\u00f2 che tutti abbiamo sempre dato per scontato, nessuno ha mai messo in dubbio la possibilit\u00e0 di incontrarsi, condividere, vivere insieme ma questa situazione estrema ci ha posto davanti a una difficolt\u00e0 che nessuno avrebbe mai creduto di dover affrontare. Non credevamo nemmeno potesse esistere una cosa simile e ora ci troviamo a dare un valore diverso a una cosa cos\u00ec scontata da crederla, erroneamente, banale. Quanti, quando potremo finalmente dare di nuovo il primo abbraccio, lo prolungheranno deliberatamente mentre pensano a quanto sia bello poter stringere di nuovo quella persona?<\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Cosa e soprattutto quando leggi?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> Leggo un po\u2019 di tutto, anche se \u00e8 il fantasy il genere che preferisco. La mia libreria \u00e8 un assortimento variopinto di saghe young-adult<\/em> pi\u00f9 o meno conosciute, grandi classici della letteratura italiana e straniera, storie poco conosciute o sottovalutate. Ricordo ancora quando la bibliotecaria mi regal\u00f2 dei libri che avevo praticamente letto solo io ed erano su quegli scaffali da anni! Una cosa a cui proprio non riesco a resistere per\u00f2 sono quelle saghe, che di solito finiscono per avere un sacco di libri, dove le storie si intrecciano nel tempo, magari con le storie dei figli o dei nonni. Sono il mio tallone d\u2019Achille. Sono una persona che ricorda molto i dettagli e i nomi di tutto ci\u00f2 che legge e quindi amo andare a scoprire i racconti che ti portano a capire come si \u00e8 arrivati a quel particolare che magari nessuno aveva notato. Oppure, viene menzionato l\u2019atto eroico di un avo cent\u2019anni prima? Per me sar\u00e0 assolutamente fondamentale scoprire cosa \u00e8 successo. Il mio tempo libero si divide sostanzialmente in tre cose: giocare a pallavolo, leggere e scrivere. Quando non faccio una cosa, state pur certi che ne sto facendo una delle altre due. Quando andavo a scuola o all\u2019universit\u00e0 era difficile concentrarsi sullo studio se nell\u2019altra stanza c\u2019era un libro che avevo magari lasciato su una scena cruciale. Mentre ora, con il lavoro, il mio tempo per leggere si \u00e8 drasticamente ridotto quindi arrivo nei periodi festivi con cumuli di libri accantonati durante l\u2019anno e passo praticamente le mie estati o il periodo Natalizio a recuperare. Ma in generale ogni giorno va bene per leggere. Il vero problema \u00e8 che quando inizio una storia, mi \u00e8 praticamente impossibile interromperla. C\u2019\u00e8 solo una saga che non ho finito ma eviter\u00f2 di dire qual \u00e8 per non scoraggiare eventuali lettori! <\/p>\n\n\n\n

M. <\/strong>Ci consigli qualche libro da leggere?<\/p>\n\n\n\n

F.<\/strong> Uhm\u2026 ci sarebbero davvero mille consigli da dare.<\/p>\n\n\n\n

Una saga che sicuramente consiglio per la sua costruzione, per la modernit\u00e0 della storia e l\u2019inclusione che ogni personaggio porta in un mondo che ancora oggi \u00e8 davvero troppo arretrato, \u00e8 Shadowhunters. Ebbene s\u00ec, al di l\u00e0 di qualsiasi rappresentazione cinematografica che non le rende giustizia, questa saga \u00e8 ci\u00f2 che assolutamente rappresenta la costruzione di un mondo letterario fatta perfettamente. Cambiando completamente genere, un libro che ho letto proprio quest\u2019estate e che ho trovato per caso in libreria, \u00e8 \u201cCorinna, la regina dei mari\u201d di Kathleen McGregor. Una storia che mi ha appassionata pagina dopo pagina, dove il punto pi\u00f9 alto della narrazione sembra non arrivare mai. Protagonisti della storia pi\u00f9 che i personaggi sono le loro personalit\u00e0: la caparbiet\u00e0 e il coraggio di lei, l\u2019asprezza e la scontrosit\u00e0 di lui. E per concludere vorrei ricordare, soprattutto ai pi\u00f9 giovani che per un qualche assurdo motivo se lo fossero persi, quello che \u00e8 il mio libro preferito: leggete \u201cIl fu Mattia Pascal.\u201d<\/p>\n\n\n\n

Grazie a Fabiola Liuzzi, per aver risposto alle mie domande. <\/p>\n\n\n\n

<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Scrivere \u00e8 una passione, si sa. In Italia si pubblica tanto, troppo secondo alcuni, ma, come dice il Maestro del noir, Massimo Carlotto, non \u00e8 vero che si scrive troppo, si legge troppo poco. Noi di Stacco, intanto abbiamo provato a fare qualche domanda a 3 scrittori ed una scrittrice esordiente, per capire cosa li abbia spinti a scrivere e non solo.<\/p>\n","protected":false},"author":5,"featured_media":2019,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"jetpack_post_was_ever_published":false,"_jetpack_newsletter_access":"","footnotes":"","jetpack_publicize_message":"","jetpack_is_tweetstorm":false,"jetpack_publicize_feature_enabled":true,"jetpack_social_post_already_shared":true,"jetpack_social_options":{"image_generator_settings":{"template":"highway","enabled":false}}},"categories":[8],"tags":[288,285,296,267,264,290,293,298,297,284,179,299,287,291,292,294,105,283,286,295,271,289],"jetpack_publicize_connections":[],"jetpack_featured_media_url":"https:\/\/stacco.eu\/wp-content\/uploads\/2020\/12\/lafigliadeldestino.jpg","jetpack_sharing_enabled":true,"jetpack_shortlink":"https:\/\/wp.me\/parLcT-wj","jetpack-related-posts":[{"id":2022,"url":"https:\/\/stacco.eu\/scrivere-che-passione-2-4\/","url_meta":{"origin":2003,"position":0},"title":"Scrivere che passione 2\/4","author":"Manuela Baldi","date":"11 Gennaio 2021","format":false,"excerpt":"Stefano Corbetta, scrittore, musicista, arredatore. 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