{"id":2157,"date":"2021-03-11T08:30:00","date_gmt":"2021-03-11T07:30:00","guid":{"rendered":"https:\/\/stacco.eu\/?p=2157"},"modified":"2021-11-23T22:00:35","modified_gmt":"2021-11-23T21:00:35","slug":"da-sanpa-a-sangiu","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/stacco.eu\/da-sanpa-a-sangiu\/","title":{"rendered":"Da Sanpa a Sangiu"},"content":{"rendered":"\n
Parliamo del tema delle dipendenze con Nicoletta Cesari psicologa in forze al SERT<\/a> di Melegnano.<\/p>\n\n\n\n Ciao Nicoletta, recentemente il documentario Netflix \u201cSanpa\u201d e il libro \u201cLa collina\u201d di Andrea Delogu hanno fatto tornare alla ribalta il tema delle dipendenze, volevo parlarne con te per cercare di capire quale \u00e8 la situazione oggi dalle nostre parti.<\/em><\/p>\n\n\n\n Commentando la serie vorrei prescindere, per quanto possibile, dagli aspetti pi\u00f9 aberranti del \u201cmodello San Patrignano\u201d per mettere in risalto che alcuni presupposti relativi alla cura delle tossicodipendenze a quel tempo erano largamente condivisi a livello culturale anche al di fuori di San Patrignano<\/a> pur essendo privi di basi scientifiche e di veri riscontri: la convinzione che non ci fosse bisogno di figure specialistiche (medici e psicologi, per dire), l\u2019avversione all\u2019uso di farmaci, la forte opposizione all\u2019uso di metadone<\/a>, l\u2019idea che la tossicodipendenza si potesse curare solo in Comunit\u00e0 residenziali, che lo Stato non \u201cfacesse niente\u201d e, al fondo di tutto, l\u2019idea che la tossicodipendenza non fosse una malattia ma una sorta di \u201cmale morale\u201d da cui discendeva la necessit\u00e0 non della cura ma di una sorte di \u201credenzione\u201d che riconducesse sulla retta via.<\/p>\n\n\n\n Da questo punto di vista la si pu\u00f2 vedere come un documento storico, anzi, preistorico direi, di una posizione culturale che \u00e8 stata sconfitta.<\/p>\n\n\n\n Dove sono finiti i \u201ctossici\u201d? Quando ero ragazzo erano una presenza costante ed erano identificati con il consumo dell\u2019eroina che ha travolto pi\u00f9 di una generazione, oggi sembrano spariti<\/em><\/p>\n\n\n\n E\u2019 proprio vero che ad un certo punto \u00e8 sembrato che i tossici fossero \u201cspariti\u201d, non se ne sono visti pi\u00f9 a chiedere soldi, \u00e8 finito l\u2019appello quasi quotidiano dei morti per overdose sulle panchine dei parchi. In realt\u00e0 quella \u00e8 stata la prova che un sistema di cura integrato tra i Sert e le Comunit\u00e0 terapeutiche cominciava a funzionare e, soprattutto, \u00e8 stato l\u2019uso del Metadone che ha salvato centinaia di vite.<\/p>\n\n\n\n Anche sul metadone si \u00e8 combattuta una battaglia culturale fortissima: \u201cla droga di Stato\u201d, come veniva chiamata. I Sert che lo somministravano erano accusati di cronicizzare la tossicodipendenza invece di guarirla, e i primi protocolli, quando ho cominciato a lavorare al Sert era ancora cos\u00ec, prevedevano trattamenti brevi, a ventun giorni. A dirlo oggi fa sorridere ma si \u00e8 dovuto toccare con mano che i trattamenti brevi non servivano a niente, che l\u2019uscita dalla tossicodipendenza richiedeva tempi lunghi, anche di anni, che qualcuno avrebbe assunto metadone per tutta la vita, come un farmaco contro una qualsiasi malattia cronica, riuscendo a tornare a lavorare, ad occuparsi della propria famiglia, a uscire da circuiti di illegalit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Cosa \u00e8 cambiato nel tempo nella struttura pubblica a supporto delle dipendenze?<\/em><\/p>\n\n\n\n Quando sono arrivata al Sert, nel 1997, si facevano ancora dei ricoveri ospedalieri finalizzati alla disintossicazione: una settimana d\u2019ospedale e uscivi \u201cpulito\u201d, senza astinenza, che sembrava allora il vero ostacolo all\u2019uscita dalla tossicodipendenza. Si \u00e8 visto che la dipendenza non era un fatto unicamente fisico, esisteva una dipendenza psicologica molto pi\u00f9 complessa da affrontare, i pazienti ricadevano tutti, alcuni subito appena usciti. Da tempo ormai questa \u00e8 una modalit\u00e0 che non si usa pi\u00f9.<\/p>\n\n\n\n Vorrei dire con molta chiarezza che la medicina \u00e8 una scienza empirica, non una scienza esatta: con il tempo si impariamo a curare tutte le malattie con la pratica, per prove ed errori. E\u2019 stato sempre cos\u00ec e quando la tossicodipendenza \u00e8 esplosa a livello di massa non se ne sapeva quasi nulla, ci sono voluti tempo e studi per capirla meglio.<\/p>\n\n\n\n Quale \u00e8 oggi il profilo del “tossico”?<\/em><\/p>\n\n\n\n Il panorama attuale \u00e8 molto variegato. Il \u201ctossicodipendente moderno\u201d \u00e8 nella quasi met\u00e0 dei casi un consumatore di cocaina che quasi sempre associa anche ad abuso di alcol \u00e8 spesso un poliassuntore<\/em>: cio\u00e8 un consumatore di sostanze diverse assunte contemporaneamente o in successione. A volte chi si presenta da noi ha sviluppato una dipendenza da sostanze legali, come alcol o farmaci, oppure ha una dipendenza cosiddetta \u201csenza sostanza\u201d come il gioco d\u2019azzardo. Non \u00e8 necessariamente un emarginato a livello sociale, ha un lavoro, spesso dei figli, con tutti i problemi che ne derivano e viene al Sert anche perch\u00e9 preoccupato di perdere l\u2019uno e gli altri.<\/p>\n\n\n\n La classe d\u2019et\u00e0 pu\u00f2 essere la pi\u00f9 varia: da una parte c\u2019\u00e8 un avvicinamento alle sostanze che \u00e8 sempre pi\u00f9 precoce e dunque esiste una classe di pazienti minori d\u2019et\u00e0 per i quali sono stati approntati percorsi ad hoc in rete con altri Servizi del territorio; d’altro canto complessivamente la rilevazione del Ministero della sanit\u00e0 del 2018 identifica come pi\u00f9 frequenti le classi d\u2019et\u00e0 tra i 35 e i 54 anni. <\/p>\n\n\n\n Quindi dalle dipendenze si pu\u00f2 guarire definitivamente o no?<\/em><\/p>\n\n\n\n La definizione dell\u2019OMS \u00e8 molto importante, intanto definisce la tossicodipendenza una malattia; ne d\u00e0 una lettura \u201claica\u201d fuori dai giudizi morali, in secondo luogo ne sottolinea la tendenza a recidivare, cio\u00e8 ad essere soggetta a ricadute. Questo significa che dalla dipendenza non si \u201cguarisce\u201d come da un\u2019infezione o da una malattia organica qualunque ma si \u00e8 sempre a rischio di ricominciare. Questo, a livello di opinione pubblica, \u00e8 conosciuto ad esempio per l\u2019alcolismo: se sei riuscito a smettere di bere non puoi bere mai pi\u00f9, qualsiasi assunzione, anche minima, di alcol (\u201cper una volta cosa vuoi che sia\u201d) riporta di nuovo a un consumo compulsivo. Questo vale per tutte le sostanze d\u2019abuso. Tutti noi conosciamo persone che sono riuscite a smettere di fumare, anche il tabagismo \u00e8 una dipendenza, magari per anni, e poi un giorno, per i pi\u00f9 svariati motivi, si riaccendono una sigaretta e ricominciano a fumare.<\/p>\n\n\n\n Se penso di soffrire di una qualsiasi forma di dipendenza posso recarmi liberamente alla sede del Sert di competenza per il territorio di San Giuliano? Come funziona e quanto costa il vostro aiuto?<\/em><\/p>\n\n\n\n Il Sert era ed \u00e8 rimasto quel che si dice \u201cun servizio a bassa soglia\u201d cio\u00e8 per venire al Sert basta \u2026 entrare dalla porta: non servono n\u00e9 appuntamento n\u00e9 impegnativa. In qualsiasi momento dell\u2019orario di apertura si pu\u00f2 chiedere di parlare con qualcuno e si verr\u00e0 ascoltati, alla peggio bisogner\u00e0 attendere che si liberi un operatore o uno studio. In questo primo contatto si espone il proprio bisogno, viene spiegato come funziona la presa in carico, quali sono le possibilit\u00e0, si possono fare le domande che si vuole.<\/p>\n\n\n\n Ci tengo a dire che entrare e chiedere anche solo delle informazioni, vedere gli ambienti, parlare con un operatore non vincola in nessun modo. Uno pu\u00f2 pure dire: \u201cva bene ci penso\u201d e uscire cos\u00ec come \u00e8 entrato.<\/p>\n\n\n\n Se invece la presa in carico continua allora si viene assegnati ad una \u00e9quipe di cui fanno parte un medico, un assistente sociale e uno psicologo perch\u00e9 la tossicodipendenza \u00e8 una malattia complessa e richiede un approccio complesso, poi si apre una cartella clinica, come presso qualsiasi ambulatorio, e attraverso i primi colloqui ci si fa un\u2019idea del problema e si conosce la persona. Solo successivamente si decidono e condividono con il paziente i possibili percorsi terapeutici che possono essere sia ambulatoriali che prevedere un eventuale percorso comunitario.<\/p>\n\n\n\n Sottolineo che, cos\u00ec come per tutte le forme di cura nei paesi civili, anche nel campo della tossicodipendenza la richiesta di cura \u00e8 volontaria, le modalit\u00e0 condivise e non imposte, la privacy tutelata.<\/p>\n\n\n\n Al Sert non si paga il ticket, la cura \u00e8 gratuita cos\u00ec come lo sono le rette di un\u2019eventuale Comunit\u00e0 Terapeutica che sono a carico del Servizio Sanitario.<\/p>\n\n\n\n