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Il mio \u00e8 un ricordo d\u2019infanzia io ero una bambina e Gino faceva parte di quella famiglia \u201enon di sangue\u201c che si frequentava sempre.<\/p>\n\n\n\n
Ricordo le vacanze al mare insieme, le tavolate enormi, Andrea che si perde in campeggio, la raccolta dei fichi d\u2019india a petto nudo a mezzogiorno in Calabria, ricordo le discussioni infinite tra voi grandi sul balcone di casa nostra, ricordo le feste dell\u2019Unit\u00e0, i turni svegli di notte per sorvegliare, le patatine fritte e le zanzare, ricordo i giorchi con Andrea e mia sorella, ricordo i racconti di quel gruppo di ragazzi di Serenella che avevano vissuto un\u2019avventura dopo l\u2019altra, io li vedevo quasi come i ragazzi della via Pal, e che poi si sono ritrovati adulti a pensare insieme il futuro. Perch\u00e8, questo e lo ricordo bene, ci credevate davvero.<\/p>\n\n\n\n
Ed \u00e8 anche grazie a questa speranza, a questi ideali, a questa forza e a questa cultura dell\u2019impegno, che io senitvo nell\u2019aria, che sono diventata la donna che sono.<\/p>\n\n\n\n
Ricordo tanti momenti, ma quello che mi \u00e8 rimasto pi\u00f9 impresso sono sicuramente le tantissime risate che ho ascoltato, anche amare a volte, e a cui poi ho partecipato.<\/p>\n\n\n\n
Se penso all\u2019amicizia e a come io ho appreso l\u2019amicizia, mi vengono in mente Gino e mio padre. Qualcosa di profondo, sincero, onesto, un legame forse unico. Almeno nel mio piccolo mondo di bambina.<\/p>\n\n\n\n