{"id":2869,"date":"2022-01-15T20:00:00","date_gmt":"2022-01-15T19:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/stacco.eu\/?p=2869"},"modified":"2022-04-16T12:08:21","modified_gmt":"2022-04-16T10:08:21","slug":"tagliotigli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/stacco.eu\/tagliotigli\/","title":{"rendered":"Chi taglia un albero (60 anni dopo)"},"content":{"rendered":"\n

Sembra davvero difficile convincere le nostre amministrazioni che il verde non \u00e8 un orpello<\/strong> di interesse relativo, che gli alberi non sono mere decorazioni cittadine o, peggio, medagliette per la giornata dell’albero e dell’ambiente. Questa consapevolezza pare non essere presente neppure a San Donato Milanese, dove l’impronta originaria di Eni e Mattei avevano urbanizzato s\u00ec, ma premurandosi di inserire il contesto urbano in un vero e proprio “bosco cittadino” che in pi\u00f9 di 60 anni \u00e8 maturato divenendo un bene comune non solo dei sandonatesi ma del nostro territoro in generale.<\/p>\n\n\n\n

Ci eravamo occupati un po’ di tempo fa (clicca qui)<\/a> dell’intervento improvvido di Piazza Italia a San Giuliano Milanese, ma ancor prima era stato a Peschiera Borromeo che si era dovuti scendere in piazza per difendere un intero viale alberato.<\/p>\n\n\n\n