{"id":487,"date":"2019-03-08T11:14:22","date_gmt":"2019-03-08T10:14:22","guid":{"rendered":"https:\/\/stacco.eu\/?p=487"},"modified":"2019-05-19T14:32:42","modified_gmt":"2019-05-19T12:32:42","slug":"biciclettiamo-lemozione-della-prima-bici-fatta-da-te-e-il-bello-dello-stare-insieme","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/stacco.eu\/biciclettiamo-lemozione-della-prima-bici-fatta-da-te-e-il-bello-dello-stare-insieme\/","title":{"rendered":"BiciclettiAMO: L\u2019emozione della prima bici (fatta da te!) e il bello dello stare insieme"},"content":{"rendered":"\n

\u00c8 un sabato pomeriggio primaverile. Siamo in Via Di Vittorio a San Donato Milanese, io e Luca facciamo una visita nella ciclofficina sociale di San Donato; ne abbiamo sentito parlare qualche settimana fa e vogliamo capire bene di cosa si tratta. <\/p>\n\n\n\n

Dalla strada si vede l\u2019insegna coloratissima \u201cBicilettiAMO\u201d. Lo ammetto: quando sono entrata non sapevo neanche cosa fossero le ciclofficine. Cerco di spiegarvelo in modo semplice: le ciclofficine sono ambienti dotati di attrezzatura specifica per la riparazione di biciclette dove chiunque pu\u00f2 recarsi per riparare la propria bici. Quella di San Donato per\u00f2 \u00e8 un po’ speciale. Infatti \u00e8 una “ciclofficina sociale”: un posto dove i ragazzi con disabilit\u00e0 o disagio sociale  imparano a riparare le biciclette, a costruirne di nuove da diversi pezzi ritrovati in giro e (cosa pi\u00f9 importante) a stare insieme seguendo un progetto e vedendolo realizzato. <\/p>\n\n\n\n

BiclettiAMO \u00e8 un  progetto di AIAS MILANO frutto delle proposte del bilancio partecipativo nato da un anno soltanto, ma sta riscuotendo grande successo.<\/p>\n\n\n\n

Appena entriamo ci accoglie Michele (l\u2019educatore dell\u2019Aias). Ha le mani tutte sporche di grasso ma ci fa un sorriso grande. Con lui c\u2019\u00e8 Giovanni<\/em> che sta creando una bici che definisce \u201cFrankenstein\u201d perch\u00e9 frutto della combinazione di tanti pezzi di bici abbandonate. Poi c\u2019\u00e8 Carletto<\/em>, undici anni, cos\u00ec affezionato al posto, che ogni sabato pomeriggio passa dentro per rendersi utile e stare in compagnia. Di sottofondo un rock\u2018n\u2019roll niente male. Il posto \u00e8 piccolo (sembra proprio un garage, e si sa che le migliori idee sono nate proprio l\u00ec!) dentro \u00e8 pieno di biciclette e pezzi di ricambio in un ordine<\/em> decisamente creativo.<\/p>\n\n\n\n

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BicilettiAMO – Foto Luca Orlandi<\/figcaption><\/figure>\n\n\n\n

Il clima che si respira \u00e8 quello di un pomeriggio tra amici. Carletto<\/em> riferisce delle sue disavventure con la matematica e Giovanni<\/em>, pi\u00f9 silenzioso, lo ascolta e insieme si danno una mano (Giovanni<\/em> infatti \u00e8 pi\u00f9 esperto e aiuta Carletto<\/em> a sistemare una camera d\u2019aria). Ecco questo \u00e8 lo scopo del progetto. Michele ci racconta che \u201cBicilettiAMO\u201d \u00e8 in primis un\u2019occasione d’incontro; infatti \u201cattraverso il lavoro in team i ragazzi condividono spazi ed esperienze e imparano a seguire un progetto fin dall\u2019inizio e portarlo a termine<\/em>\u201d. Fondamentale \u00e8 l\u2019aspetto relazionale, infatti il lavorare insieme aiuta ad affrontare le difficolt\u00e0 che ognuno ha dentro ed \u00e8 la \u201cscusa\u201d per avvicinarsi a persone nuove e di et\u00e0 diverse per condividere un percorso che unisce.<\/p>\n\n\n\n

I ragazzi si incontrano due giorni a settimana (il gioved\u00ec e il sabato) e Michele organizza il lavoro in base a quanto c\u2019\u00e8 da fare. Per i ragazzi che hanno costanza, come Giovanni<\/em>, si \u00e8 riusciti ad arrivare alla fine di un progetto. Per altri, ci racconta Michele, \u00e8 pi\u00f9 difficile perch\u00e9 un progetto richiede costanza e tempo e per diverse ragioni, spesso indipendenti dalla volont\u00e0 dei ragazzi, non tutti riescono ad essere assidui.<\/p>\n\n\n\n

 Nella comunit\u00e0 cittadina questa iniziativa ha risvegliato grande partecipazione. Michele racconta che \u201cmolti cittadini ci segnalano rottami bici abbandonate che possono tornare utili, passano a far riparare le loro bici oppure vengono ad acquistarne di \u201cnuove\u201d<\/em> (non propriamente nuove ma rimesse a nuovo) lasciando un\u2019offerta, inoltre tutto il materiale che abbiamo c\u2019\u00e8 stato donato<\/em>\u201d. \u201cBiciclettiAMO\u201d, \u00e8 anche occasione di relazione con la comunit\u00e0, che ha risposto positivamente alla nascita di questa neofficina. Addirittura Michele dice che sono stati coinvolti anche  i ragazzi del liceo che a volte vengono mandati in officina per dare una mano.<\/p>\n\n\n\n

Dopo aver cercato, goffamente di dare una mano a fare qualcosa, io e Luca ce ne andiamo e lasciamo i ragazzi lavorare. La sensazione \u00e8 quella che tra chiavi inglesi, camere d\u2019aria e catene a San Donato sia nato un piccolo gioiellino, uno spazio per fare nuove amicizie e stare insieme.  Quello che pi\u00f9 mi ha toccato  sono gli occhi di Giovanni<\/em>, cos\u00ec fiero e soddisfatto nella sua tuta da lavoro; quando ci ha mostrato la sua bici, mi ha ricordato l\u2019emozione della prima bici. Quella era la prima bicicletta interamente costruita da lui!


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